Con l’autunno, come ogni anno, arrivano i virus influenzali. Il corpo, invecchiando, diventa progressivamente meno efficiente nel contrastare i virus influenzali, che possono nuocere gravemente alla salute degli anziani.
Secondo il ministero della Salute, la vaccinazione rimane la migliore strategia di prevenzione nei confronti di queste malattie virali.
L’influenza
L’influenza è per definizione una malattia respiratoria acuta causata da virus influenzali. È una malattia stagionale che corrisponde in Italia al periodo invernale, dato l’abbassamento delle temperature.
I principali sintomi dell’influenza sono febbre, dolori ossei e muscolari, mal di testa, grave malessere generale, astenia, mal di gola, raffreddore, tosse non catarrale e congiuntivite.
Questa tipologia di virus si trasmette prevalentemente per via aerea, attraverso le goccioline di saliva prodotte tossendo o starnutendo, soprattutto quando ci si trova in spazi affollati e chiusi in cui il cambio d’aria è quasi nullo.
Il tempo di incubazione è solitamente di 1-2 giorni, periodo in cui la persona è già potenzialmente contagiosa. I sintomi sopra citati possono avere una durata di anche solo 3 o 4 giorni ma il paziente rimane tendenzialmente contagioso dai 5 ai 10 giorni successivi alla comparsa degli stessi.
Il diffondersi dei virus influenzali avviene, come già detto, in concomitanza con il periodo autunnale/invernale e coinvolge in media nel nostro paese l’8% della popolazione.
Ci sono ovviamente categorie maggiormente a rischio: i bambini fino ai 6 anni, le donne incinte, adulti con patologie e gli anziani, il 50-70% dei ricoveri per influenza coinvolge proprio i pazienti anziani.
Sono maggiormente esposti a causa del calo delle difese immunitarie dovuto all’età, in aggiunta questo rischio aumenta nei soggetti che presentano altre patologie, in particolare respiratorie e cardiovascolari.

Il vaccino antinfluenzale
Il Ministero della Salute conferma che la vaccinazione rimane la migliore strategia di prevenzione nei confronti di queste malattie virali, soprattutto nei soggetti deboli sopra citati.
In Italia i soggetti over 65 possono ricevere gratuitamente la vaccinazione e quest’anno la campagna vaccinale è già stata avviata all’inizio di ottobre.
I vaccini inducono lo sviluppo di anticorpi circa due settimane dopo la loro somministrazione. A seguito dell’iniezione è del tutto normale che si presentino alcune reazioni locali: arrossamento, gonfiore e indolenzimento e anche febbre, mal di testa, dolori muscolari o articolari.
Covid e influenza
Gli ultimi inverni sono stati segnati non solo dalle forme influenzali ma anche dal diffondersi del COVID-19. Così come per l’influenza anche per il COVID l’inverno è un terreno fertile, che comporta l’aumento sostanziale dei contagi.
Influenza e COVID hanno sintomatologia e metodologia di trasmissione simili e possono essere spesso confusi, ancora oggi dopo quasi tre anni dall’inizio della pandemia. Per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti è dunque importante vaccinarsi anche contro le forme influenzali.
Quest’anno è possibile programmare la somministrazione dei due vaccini, anti-influenzale e anti-SARS-Cov-2, nella medesima seduta vaccinale.

Quando fare il vaccino antinfluenzale
In Italia è possibile sottoporsi al vaccino antinfluenzale nel periodo autunnale: la campagna vaccinale è partita con il mese di ottobre e si concluderà, come gli anni scorsi, intorno alla fine di dicembre.
Ogni regione e provincia autonoma stabilisce le strutture deputate alla vaccinazione. Oltre ai Servizi di vaccinazione dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL, partecipano alle attività di vaccinazione anche i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
Per ulteriori informazioni e domande vi invitiamo a consultare la pagina dedicata del Ministero o a contattare la nostra struttura.